Il ministro degli Interni, Jose Serrano, ha annunciato che rilascerà un rapporto che mostra che il Ministero degli Esteri non è coinvolto nel caso della valigia diplomatica contenente la droga, dichiarando inoltre che verranno resi pubblici dati rilevanti per far chiarezza su questo caso, come le certificazione di tutte le valigia diplomatiche da parte della Polizia Nazionale e sarà così pienamente dimostrato che il Ministero degli Esteri non ha alcuna responsabilità in materia.
I politici dell'opposizione hanno colto la questione per attaccare il governo e chiedere la rimozione del cancelliere Ricardo Patino, mentre in realtà loro stessi sono sospettati di aver creato appositamente la vicenda.
A questo proposito è stato sottoposto anche in Italia, un Manifesto di solidarietà al governo del Presidente Correa e al Ministro Ricardo Patino, dove si respingono gli attacchi personali ricevuti dal Cancelliere Ricardo Patino in questi
ultimi giorni, che non fanno che confermare che l’unica finalità dell'opposizione, di alcuni
gruppi di pressione e di alcuni mezzi di comunicazione, è di creare
un’atmosfera negativa, tergiversando in modo grottesco la realtà e
mentendo vilmente per appannare e oscurare i risultati raggiunti dal
governo.
La notizia:
In
Ecuador è noto come il caso della "Maleta Diplomatica". 10
pacchi che contenevano ben 40 chili di Cocaina liquida per un valore
stimato intorno ai due milioni di Euro, provenienti dall'Ecuador,
destinati inconsapevolmente al Consolato Ecuadoriano di Milano e che
avrebbero dovuto contenere oggetti e materiali provenienti dal paese
Sudamericano necessari per realizzare uno spettacolo teatrale gestito
da un gruppo di attori ecuadoriani.
Cinque cittadini dell'Ecuador sono
stati arrestati dagli agenti del commissariato Bonola con l'accusa di
detenzione finalizzata allo spaccio di droga. Un componente della
banda Cristian Geovanny
Loor, 33 anni, regista e attore teatrale, era riuscito
ad instaurare rapporti di lavoro con il personale del consolato per
organizzare la spedizione di materiale in Italia tramite un 'pacco
diplomatico'.
Il ministero ecuadoriano degli esteri,
totalmente all'oscuro degli intenti del regista-attore e dei suoi
complici, aveva autorizzato, dietro pagamento, l'uso del canale
diplomatico per quella che era stata presentata come una spedizione
di materiale promozionale da utilizzare nel corso di una
manifestazione divulgativa della cultura e delle tradizioni delle
isole Galapagos.
L'
inchiesta era partita nel giugno 2011 a luglio. Il traffico dai
Caraibi, con metodi tradizionali non avevano funzionato: Adriano Saez
Benigni, uno dei "cavalli", era stato pizzicato a Linate lo
scorso settembre con 2,2 chili di coca, due mesi dopo era toccato a
Fabrizio Morelli, unico milanese del gruppo, preso con 2,7 chili a
Madrid. Da qui, l' idea di sfruttare il canale diplomatico e gli
agganci di Loor.
La
parte più delicata dell'indagine è stata il contatto col il Console
e l'addetto al commercio ecuadoriani. Il 17 gennaio scorso, con le 80
tazze alla cocaina ferme a Linate, entrambi vennero convocati per
dare l'assenso all'apertura del pacco. Timbri, bolle
d'accompagnamento e date di spedizioni erano effettivamente sospetti.
Dentro, la sorpresa. Un carico di cocaina liquida con un valore all'ingrosso stimato in 2 milioni
di euro. Tagliata, quella cocaina avrebbe fruttato al dettaglio
almeno 10 milioni,
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