17/11/09

Dirittto d'asilo

Ricevo e pubblico volentieri


Sono scesi facendo con le mani il segno della V di vittoria, i cinque profughi curdi in mare da giorni e respinti da Francia e Spagna.
I cinque cittadini curdi, partiti dalla Turchia diversi giorni fa, hanno viaggiato da clandestini su una nave mercantile che ha toccato i porti di Italia, Francia e Spagna e da questi rimandati indietro. È la stessa storia, la stessa odissea che accomuna le tante persone che scappano da guerre, persecuzioni personali o inflitte ad un intero popolo. Rischiare la propria vita per tentare di viverne una migliore. Ma quello che succede in mare, nei porti e alle frontiere oramai è noto.
I profughi curdi erano riusciti a mettersi in contatto con i parenti presenti in Italia, segnalando il nome della nave su cui viaggiavano e il prossimo attracco. I familiari, a loro volta, hanno avvisato alcuni avvocati genovesi. Così tutto si è svolto in fretta...
Infatti, fin dalla mattinata di domenica, in porto erano presenti gli avvocati Laura Tartarini e Fabio Taddei, l'assessore regionale Franco Zunino assieme a rappresentanti della Comunità San Benedetto, per aspettare l'arrivo della nave turca e riuscire a mettersi in contatto con i curdi a bordo per far fare loro richiesta di asilo.
Ma come sempre succede in questi casi, non è stato semplice arrivare all'obbiettivo.
La nave, giunta in porto verso le 11, era pronta a prendere subito il largo già in serata, nonostante le rassicurazioni della polizia di frontiera: “Possiamo risolvere tutto domani...”. Ma “domani” la nave non ci sarebbe più stata e nemmeno il suo carico umano.
Solo dopo una lunga trattativa, nel pomeriggio l'avv. Tartarini è riuscita a salire a bordo per incontrare i curdi, parlare con loro, esprimere la necessità di presentare domanda di asilo. Ci sono volute ore prima di vederli scendere dalla nave e solo mezz'ora prima che questa prendesse il largo.
A terra, ad aspettarli, c'erano anche i giornalisti che hanno raccolto velocemente le loro storie e le loro speranze. Da domani inizia una nuova vita il cui esito sarà tutto nelle mani della Commissione territoriale per il diritto di asilo di Torino, che avrà il compito di esaminare le domande presentate dai curdi.
Nel frattempo sono al sicuro, lontano dalla loro condanna a morte che la Turchia aveva già decretato.
Oggi, il diritto di asilo ha vinto!  Questa purtroppo, in Italia, è diventata un eccezione.

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