28/09/09

si aggrava la situazione in Honduras



A fronte della disponibilità al dialogo da parte del deposto presidente Zelaya, per tornare ad una pacifica risoluzione degli avvenimenti, fino a mostraresi disponibilee ad affrontare i giudici, dichiarando "che non ho nulla da nascondere", e dichiarando che basterebbe invece ammettere che ci fu un colpo di stato e che questo è il vero reato da perseguire,.
La risposta da parte del golpista micheletti è stata:
- ordinare la sospensione delle garanzie costituzionali per 45 giorni

- proibire fortemente la circolazione durante il coprifuoco, arrestando chiunque si trovi in circolazione o qualsiasi persona sospetta.
- proibire tutte le riunioni pubbliche non autorizzate da polizia o militari, con fermo e arresto per chi trasgredisce
- proibire la divulgazione con qualsiasi mezzo, stampa, radio o televisione ,d i materiali che offendano i funzionari pubblici o contrastino le leggi e le risoluzioni governative o che in qualche modo possano attentare alla pace e all'ordine pubblico. Sospendere e chiudere giornali, radio, televisioni (anche via cavo) che non si attendano a questo articolo, per parte delle forze armate o di polizia.
- Si ordina il completo sgombero degli edifici pubblici occupati dalla popolazione in resistenza al golpe.


Il Governo golpista ha impedito inoltre, l'entrata al paese alla delegazione  de la Organización de Estados Americanos (OEA), arrivata per partecipare alla mediazione pacifica. La delegazione era composta da due statunitensi, un canadese, un colombiano e un cileno, fermati per alcune ore all'aeroporto e poi espulsi dal paese.


Mentre all'ultimatum del governo golpista, il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula Da Silva risponde che "Il governo brasiliano non accetta ultimatum da golpisti e nemmeno riconosce come governanti questi usurpatori del potere".

1 commento:

Paolo Rossignoli ha detto...

Detto e Fatto!
Forze militari, agli ordini del governo di fatto hanno occupato, questo lunedì, le sedi di Radio Globo e Canal 36 a Tegucigalpa, per impedire le trasmissioni, a seguito della pubblicazione del decreto che sospende le cinque garanzie costituzionali, tra queste quella della libertà di espressione, di circolazione e di riunione.